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Skype chiude definitivamente: addio il 5 Maggio 2025

Un’era della comunicazione digitale si è conclusa: il 5 maggio 2025 Skype ha chiuso definitivamente i battenti. Dopo oltre vent’anni dal suo lancio, Microsoft, proprietaria del servizio, ha deciso di spegnere la versione consumer per puntare tutto su Microsoft Teams.

Skype è stato un pioniere delle chiamate e videochiamate via internet, rivoluzionando le connessioni a distanza e diventando uno strumento fondamentale per milioni di utenti in tutto il mondo. Tuttavia, con l’evoluzione del mercato e l’affermarsi di concorrenti come Zoom, WhatsApp e lo stesso Teams, Skype ha perso la sua centralità.

La mossa di Microsoft riflette una strategia focalizzata su Teams come piattaforma unificata. Gli utenti Skype sono stati invitati a migrare su Teams o a cercare alternative.

La chiusura di Skype segna la fine di un servizio iconico che ha lasciato un segno indelebile nella storia delle comunicazioni digitali, aprendo la strada alle moderne app di messaggistica e videochiamata che usiamo oggi.

La nascita di Skype: come tutto ebbe inizio

Nel 2003, un nuovo protagonista emerse nel panorama della comunicazione digitale, destinato a cambiare per sempre il modo in cui le persone si connettono a distanza: Skype. Nato dall’idea degli imprenditori Niklas Zennström (svedese) e Janus Friis (danese), con lo sviluppo tecnico affidato agli ingegneri estoni Ahti Heinla, Priit Kasesalu e Jaan Tallinn, Skype si propose con un concetto rivoluzionario per l’epoca: offrire chiamate vocali gratuite via internet sfruttando la tecnologia peer-to-peer (P2P). In quegli anni vi erano tecnologie Internet come ICQ, mIRC, AIM e non dimentichiamo eDonkey e Napster: non dimentichiamo che Skype è nato insieme con questi software, ormai più di 20 anni fa. RIP.

Facebook e Meta: non sono vicini alla chiusura, ma in trasformazione

Come avvenuto nei decenni scorsi, le tecnologie web diventano obsolete dopo un decennio; cosa sta accadendo ai social network? Nonostante il rapido cambiamento del panorama digitale, Facebook e le piattaforme di Meta (Instagram, WhatsApp) non sembrano affatto prossime alla chiusura. Queste aziende sono troppo grandi e integrate nell’uso della tecnologia per appassire in un decennio; inoltre queste tecnologie vengono ormai utilizzate nel mondo che ci circonda: per esempio WhatsApp è utilizzato dalla Protezione Civile (personalmente, su questo argomento alzerei una seria discussione per il rischio tecnologico… ma il parere di un cyberpunk di mezza età è forse irrilevante per le persone in fila al semaforo).  Sebbene affrontino sfide significative come la forte concorrenza, le preoccupazioni sulla privacy e il calo di interesse in alcune fasce d’età, rimangono attori globali dominanti. Presto assisteremo alla trasformazione dei social network in assistenti virtuali. (nel frattempo, il mio invito a prenderci un caffé al bar resta sempre aperto!)

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