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England’s Creative Coast: la partnership tra istituzioni e gallerie che trasforma la costa inglese

Quando si dice Inghilterra si pensa solo a Londra (errore!). L’isola britannica ha molto di più da offrire e England’s Creative Coast intende dimostrarlo. Promosso dalla potente galleria Turner Contemporary e da Visit Kent, il progetto punta ad aumentare e orientare i visitatori verso la costa inglese a Sud Est, in particolare nelle zone dell’Essex, del Kent e del Sussex che saranno unite tra loro attraverso iniziative culturali e commissioni artistiche. L’iniziativa è finanziata dal programma Arts Council England’s Cultural Destinations programme e dal UK Government’s Discover England Fund, oltre che da numerosi enti locali.

ENGLAND’S CREATIVE COAST: SI PARTE NELLA PRIMAVERA 2020

Il progetto di punta sarà Waterfronts, ovvero opere di arte pubblica che saranno disseminate per tutta la costa e che rifletteranno il tema del confine tra terra e acqua, attraverso pittura, scultura, disegno, suono e il video. I sette artisti selezionati sono Michael Rakowitz, Mariana Castillo Deball, Holly Hendry, Andreas Angelidakis, Pilar Quinteros, Jasleen Kaur e Katrina Palmer. Ognuno di loro lavorerà in sinergia con gallerie e centri artistici locali, come Towner Eastbourne, De La Warr Pavilion a Bexhill-on-sea, Hastings Contemporary, Creative Folkestone, Cement Fields e Metal Culture. A partire sarà Michael Rakowitz (1973, New York) nella primavera 2020 presso la località di Margate, in collaborazione con la Turner Contemporary, mentre gli interventi degli altri artisti si susseguiranno lungo il corso dell’estate. La pratica di Rakowitz è quella di tentare di ricostruire i patrimoni perduti a causa di scontri politici, come nel caso del progetto al Museo Nazionale dell’Iraq a Baghdad (avviato nel 2006).

 

 

 

ENGLAND’S CREATIVE COAST: LE ALTRE INIZIATIVE

A completare il programma saranno ulteriori iniziative come il GeoTour, uno strumento brevettato per l’occasione e rivolto sia a visitatori che agli abitanti del luogo, che permetterà di localizzare le opere e condividere contenuti social a riguardo, andando a comporre un grande archivio collettivo digitale. Art Homes sarà invece una sorta di Airbnb in chiave artistica, in cui i visitatori avranno la possibilità di pernottare all’interno della casa di un artista locale, interagire con il suo spazio e il suo lavoro. Self-build itineraries, infine, punta a consolidare l’impronta turistica che si vuol dare a questi luoghi, consapevole e autonoma. Attraverso il sito di England’s Creative Coast sarà possibile accedere all’offerta culturale di ogni città, con la possibilità di costruire itinerari adeguati alle esigenze individuali di ognuno.

 

ENGLAND’S CREATIVE COAST: LA RIVALUTAZIONE DELLA COSTA INGLESE

Le gallerie e i centri d’arte installatisi in quest’area hanno creato negli ultimi vent’anni una rigenerazione del territorio, creando circuiti benefici anche sul piano economico: il commercio locale si è espanso portando nuovi posti di lavoro, imprese e visitatori sulla costa, collegando le arti alla vita quotidiana. A questo ha contribuito anche il miglioramento delle infrastrutture, come i collegamenti ferroviari, il servizio ad alta velocità di Southeastern, che ha permesso di collegare la costa con la megalopoli londinese. Un circuito benefico in cui si inserirà il progetto artistico. “La vena creativa che attraversa la costa sud-orientale non ha eguali” afferma Sarah Dance, direttrice di England’s Creative Coast, “le nostre eccezionali gallerie e organizzazioni artistiche stanno contribuendo a guidare la trasformazione delle nostre città. Lavorando con le comunità locali e gli artisti internazionali per creare opere site specific e mettendo le arti e la cultura al centro dell’offerta turistica, la Costa Creativa inglese sta costruendo un’esperienza turistica davvero nuova che ci aiuterà a celebrare e condividere il potere che l’arte ha, quello di trasformare i luoghi.”

 

 

 

ARTRIBUNE -Giulia Ronchi

www.englandscreativecoast.org

ARTICOLO ORIGINALE TRATTO DA ARTRIBUNE: PAGINA SUL SITO WEB

 

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