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impatto ambientale della plastica

Signore e Signori, è tornata la plastica!

Ricorderemo il 2020 per il lockdown.  Mentre la Terra ricorderà il 2020 per il ritorno della plastica. Che cosa sta succedendo sotto i nostri occhi?

Le materie plastiche sono sostanze organiche che derivano principalmente da processi di sintesi. Dal punto di vista chimico si tratta di polimeri costituiti da un elevato numero di unità molecolari (monomeri) tra loro legate; ad alta temperatura hanno le caratteristiche di un fluido e possono essere modellate, mentre a temperatura ambiente sono solide. Dal 1950 ad oggi la produzione di plastica è cresciuta in maniera esponenziale ed è destinata a crescere vertiginosamente nei prossimi decenni. Mascherine, guanti, contenitori usa-e-getta e prodotti a basso costo. Tutti prodotti che finiranno facilmente dispersi nell’ambiente o non correttamente riciclati.

 

 

Decenni che passano, usanze che trovi

Negli anni 60-70 significava design, negli anni 80 un simbolo di consumismo e comunque i colori vivaci e il cuoco di tasselli ci distraevano massimo dai ancora un altro po’, negli anni 90 dovevamo spendere tutti quei soldi in qualche modo ti pare, angli anni 2000 Wey aspetta un attimo, nel 2010 ok si hai ragione ma non ci sono soldi faremo entro un decennio, nel 2020 è praticamente tardi.  Non abbiamo fatto in tempo a sentirlo al telegiornale:  un anno fa si parlava del Canada e del limite di importazione della plastica, si parlava anche di ridurre la produzione di materiale plastico in Europa. Ma no, non è stata una notizia molto utile perché è successo altro.   Nel 2020 sono diventate obbligatorie mascherine e guanti protettivi: risultato, la produzione è destinata a tornare anzi triplicare rispetto a prima. E se prima trovavi bottiglie di plastica nel deserto, ora trovi mascherine in mezzo al bosco.

 

Per approfondire

 

L’economia del futuro

Non c’è bisogno di una sfera di cristallo: l’economia del futuro sarà basata sulla plastica e materiali ultra-economici incuranti dell’ecosistema, cioè il prodotto perfetto per una popolazione che ha pochi soldi da spendere e non ha certo il tempo di pensare.  L’economia mondiale ha subito un colpo drammatico e non tornerà mai più come prima: i consumatori medi hanno pochi soldi da spendere, quindi le previsioni di vendita sono a favore di prodotti economici e provenienti da paesi dove la manodopera costa poco e non ci sono regolamentazioni sull’abuso di inquinanti.  Infatti i prodotti in vendita su Amazon sono divenuti a basso costo e costruiti in modo da durare 3 mesi: abbiamo pochi soldi da spendere, ed alimenteremo una industria basata sulla plastica.
(PS: la stessa cosa successa con il cibo: chi può permettersi verdura e qualità a km zero, per il restante 80% cibo fast e cibo spazzatura)

 

 

 

A nessuno è venuto in mente di fermarsi e raccogliere i rifiuti abbandonati? Troppo di corsa, eh?!?

 

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